Il compressore – le basi

Stefano VanoniEffetti, Guide, Missaggio

Anteprima-compressore

Il compressore audio: cos’è e come funziona


Ti interessa sapere come funziona un compressore per usarlo al meglio? Con questa semplice guida capirai passo dopo passo ogni comando del compressore, e i tuoi mix sentiranno la differenza!Autore

Un compressore audio è un controllo del volume, se partirete da questo presupposto vi  sarà tutto più chiaro.
L’effetto non fa altro che modellare il volume in uscita prendendo come riferimento quello d’entrata, attraverso una serie di comandi che analizzeremo nel dettaglio in seguito.


Nell’audio digitale il volume massimo riproducibile è 0 decibel e man mano che il volume si abbassa viene indicato con numeri negativi, mentre qualsiasi numero positivo rappresenta un clipping, ovvero una distorsione del segnale, fenomeno che è bene evitare in quasi ogni contesto di mix e mastering (vi sarà capitato di imbattervi in questo suono fastidioso simile ad uno schiocco quando esportate una traccia a volume troppo alto).

Impariamo ora i comandi di un compressore:

  • Threshold: rappresenta il valore minimo di dB su cui il compressore ha effetto. Per esempio se impostata su -15 dB il compressore agirà sui volumi maggiori di -15 dB.
  • Ratio: rappresenta di quanto il volume oltre la threshold (Th) viene alzato o abbassato (nel caso in cui il volume venga alzato il compressore si chiama expander) è caratterizzata da due numeri, il primo dei quali indica il volume in entrata ed il secondo il volume in uscita. Per esempio supponiamo di avere una Th a -20dB e una ratio di 2:1, significa che oltre i -20dB i volumi saranno dimezzati.


Suppondiamo di avere un compressore con Th a -20dB e Ratio 2:1

Vediamo che cosa accade


(I primi due elementi della catena non sono necessari: sono stai utilizzati per creare un segnale il più possibile lineare e pareggiato a 0dB)

-40 dB Input

Output: -40 dBIl valore in entrata è sotto la Th, quindi il compressore non entra in funzione

-20 dB Input

Output: -20 dBPer valori coincidenti la Th non accade nulla

-18 dB Input

Output: -19 dB2 dB in più dopo la Th escono come 1 dB in più

0 dB Input

Output: -10 dB20 dB oltre la Th escono come 10 dB in più

+ 10 dB Input

Output: -5 dBGrazie alla compressione possiamo anche risolvere i problemi di clipping

Possiamo impostare la ratio a nostro piacimento, se ad esempio utilizziamo un valore di 3:1 significa che oltre la Th i volumi saranno un terzo degli originali. Il compressore può anche agire da limitatore del volume per evitare il clipping in maniera sicura, in tal caso si chiama limiter, se per esempio impostiamo la Th a -1dB e la ratio ad un valore ∞ : 1 avremo che i valori oltre -1 dB saranno infinitamente compressi , ed i suoni che in ingresso hanno qualunque volume superiore a -1 usciranno all’output con un valore sempre di -1 dB.

Threshold e Ratio insieme definiscono la cosiddetta curva di compressione.

curva di compressione - grafico

Si tratta di un semplice grafico cartesiano, in cui volume input e output si trovano rispettivamente sulle assi delle ascisse e delle ordinate.

  • Knee: avrete notato come nella curva di compressione in corrispondenza della Th si origini un angolo più o meno acuto all’aumentare del valore ratio, con il controllo knee è possibile smussare quest’angolo dando un suono più naturale e talvolta più equilibrato alla compressione.

    Quando il parametro knee è particolarmente alto, e la curva quindi molto smussata si crea un effetto noto come “soft-knee”.


  • Attack e Release: definiscono gli intervalli di tempo (in millisecondi) in cui il compressore agisce, l’attacco indica quanto tempo deve passare dal superamento della Th all’inizio della compressione, e la release quanto tempo deve passare prima che il compressore smetta di agire, questi parametri rendono il compressore veramente versatile, ma se usati in modo sbagliato danno luogo a spiacevoli innaturalezze nel suono.


  • Makeup gain: se presente questo parametro compensa da solo la perdita di guadagno data dalla compressione


  • Dry/Wet: non sempre il compressore va usato nudo e crudo sul suono, spesso è apprezzabile accoppiarlo al suono naturale e il parametro dry/wet ci consente di farlo: spostate il vostro cursore più sul dry se volete meno suono compresso, sul wet se ne volete di più.


  • Peak/RMS: qui si va più nel dettaglio, se impostate il compressore su “peak” esso si azionerà ogni volta che un qualsiasi valore supera la threshold, andrà quindi ad analizzare tutti i picchi del segnale input.

    Se invece impostate su “RMS” il compressore per iniziare ad agire non analizzerà più i semplici picchi ma i valori medi di volume in piccole unità di tempo (più precisamente la radice quadrata della media del quadrato). Non spaventatevi, considerate l’RMS come un dato medio di volume, e tenete conto che l’orecchio umano sente gli RMS e non i picchi. In modalità RMS il compressore è molto meno scattante e preciso, tuttavia si presta meglio della modalità peak nei casi in cui il segnale audio sia disturbato e presenti micro picchi di volume fuori beat.

Utilità

Come già detto i compressori sono utili per evitare il clipping ma questo non è l’utilizzo più importante, i compressori consentono infatti di alzare il volume senza distorcere quando impostati in modo giusto.

Supponiamo di avere una traccia non in clip: il range dinamico (massimi e minimi dei volumi) va da -40 dB a -1 dB, consideriamo che questo intervallo è pieno di valori medi che danno l’effettiva sensazione di volume della traccia.

Se proviamo ad alzare il volume anche di un solo dB la traccia andrà in clipping, perciò ci serve un compressore per abbassare il range dinamico, settiamolo ipoteticamente con Th -40 e ratio 2:1.

Il nuovo range dinamico grazie alla compressione applicata andrà ora da -40 dB a -20,5 dB, ora non ci resta che alzare il volume di ben 20 dB e il nuovo range (NB con tutti i valori medi) sarà da -20dB a -0,5 dB. Abbiamo quindi alzato notevolmente il volume della nostra traccia senza farla clippare.

Consigli

I compressori hanno i più svariati modi di utilizzo e milioni di combinazioni di settaggi, è molto facile farsi prendere la mano da questa faccenda della crescita di volume e denaturare pericolosamente il suono; il mio consiglio è di usarli sempre con parsimonia e di non esagerare, affidatevi al vostro orecchio ed allenatelo a sentire se ad esempio manca un po’ di attacco o il suono non ha più dinamica, a tal scopo è utile accendere e spegnere spesso il compressore per sentire se siete ancora abbastanza fedeli al suono originale, o se state solo peggiorando le cose.

Esempi di utilizzo



E tu come utilizzi il compressore?

Faccelo sapere nei commenti!


Licenza Creative Commons.

Produttore musicale, fonico e mastering engineer presso White Noise Studios.
Compone dall’età di 11 anni, da sempre coltiva la passione per la musica nei modi più svariati, impara a suonare dapprima il basso, poi la chitarra, poi la batteria, in seguito si appassiona alla musica elettronica e apre uno studio di registrazione nel bresciano con Emanuele Ferrari (Lead guitar Sephirah), Jacopo Zomparelli e Martin Jakubik.