X-Y coincidente, guida pratica
Le tecniche di microfonaggio sterofonico sono per molti aspetti migliori di quelle a microfono singolo: danno una fedele riproduzione dell’ambiente, in caso di ripresa di un live set intero donano profondità naturale e giusta collocazione stereo ad ogni strumento, se usati con abilità rendono più semplice la fase di mixaggio. Vediamo ora nel dettaglio la tecnica X-Y coincidente.
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La tecnica definita X-Y coincidente presenta 2 microfoni uguali (solitamente cardioidi) montati con le membrane vicinissime, angolati in modo che la loro traiettoria arrivi a circa le estremità dell’ensemble che si vuole registrare.
Diagramma polare di un microfono cardioide
Questa figura non è altro che un grafico che mette in relazione l‘angolo di ricezione del suono e il volume percepito dal microfono, come puoi notare se in questo caso registriamo un suono con angolazione 0° (perfettamente di fronte al microfono), e poi registriamo di nuovo lo stesso suono però angolato a 90° (perfettamente a destra del microfono) il secondo suono registrato sarà di circa 7 Decibel più basso del primo, controlla il diagramma polare dei tuoi microfoni per saperne il corretto funzionamento e risposta.
Ora che sappiamo questo possiamo constatare che il microfono puntato verso sinistra registrerà ad un volume più alto gli strumenti/suoni a sinistra rispetto quelli a destra e viceversa, la stereofonia sarà data proprio dal fattore volume come accade per il panning.
Processare il segnale non è difficile: assegna il panning completamente a destra per il microfono che punta a destra (attenzione non per il microfono a destra, che invece punta a sinistra) e viceversa, modificando l’angolazione dei microfoni puoi modificare l’immagine stereofonica.
Qualunque sia l’angolazione, se questa viene mantenuta simmetrica rispetto all’asse centrale, i suoni centrali avranno sempre un immagine centrata perché registrati con lo stesso volume da entrambi i microfoni e quindi riprodotti in egual modo da entrambi i monitor (un suono viene percepito centralmente quando viene riprodotto in ugual modo da due sorgenti sonore a destra e a sinistra).
Tuttavia l’angolazione dei microfoni pur non incidendo sull’immagine dei suoni centrali ne riduce il volume (come deducibile dal diagramma polare), più aumentiamo l’angolo, meno volume avremo. I suoni a destra e a sinistra dell’ensnemble invece si caricheranno di estensione stereo all’aumentare dell’angolo.
Cioè?
L’X-Y traduce le posizioni degli strumenti in differenze di livelli fra i canali, durante il riascolto il cervello traduce queste differenze in corrispondenti localizzazioni di immagine, in particolare è stato constatato che un suono per avere un immagine completamente (esempio) a destra, deve essere riprodotto dal monitor di destra con almeno 20 dB in più rispetto al monitor di sinistra (effetto che con la maggior parte dei cardioidi in commercio è possibile ottenere solo aumentando molto l’angolo sacrificando pesantemente il segnale centrale e definizione dell’immagine stereofonica).
Se vogliamo quindi una buona ripresa dovremo adattarci ad un’immagine che non si estende completamente fra i 2 monitor, per una registrazione ad hoc è buona cosa controllare i diagrammi polari dei microfoni prima di procedere, e se serve fare un minimo di calcoli per decidere l’angolazione perfetta.
A tal proposito è possibile calcolare con questa formula le differenze di ampiezza tra i canali dati il tipo di microfoni, angolazioni tra microfoni e angolazioni tra asse centrale e sorgente sonora da registrare:
Δ dB è la differenza di ampiezza tra i canali
Le costanti a e b dipendono dal tipo di microfono:
Tipologia | Valore di a | Valore di b |
---|---|---|
Omnidirezionale | a=1 | b=0 |
Bidirezionale | a=0 | b=1 |
Cardioide | a=0,5 | b=0,5 |
Supercardioide | a=0,366 | b=0,634 |
Ipercardioide | a=0,25 | b=0,75 |
Per riassumere, la tecnica X-Y ha se seguenti caratteristiche:
- Usa microfoni angolati circa agli estremi dell’ensemble e con le membrane quasi attaccate
- Sono le differenze di volume tra i canali a produrre l’effetto stereo
- Le immagini sono ben definite
- L’estensione stereo è ristretta ma accurata
- Se sommati in mono i canali non producono cancellazioni di fase (monocompatibilità)
Tecniche: pro e contro
- Cardioidi coincidenti a 90°
La maggior parte della riverberazione viene riprodotta nel centro, l’immagine stereofonica è molto ben definita ma poco ampia
- Cardioidi coincidenti fra 120° e 135°
La riverberazione si distribuisce uniformemente, l’immagine stereofonica è più ampia ma il centro ha un calo di volume.
- Cardioidi coincidenti a 180°
L’immagine stereofonica è la massima possibile e accurata, ma il centro ha poco volume e per via della risposta a 90° è debole alle alte frequenze di molti microfoni, in una parola smorto. Inoltre il riverbero è alle estremità destra e sinistra dei monitor.
- Cardioidi coincidenti a 180°
L’immagine stereofonica è la massima possibile e accurata, ma il centro ha poco volume e per via della risposta a 90° è debole alle alte frequenze di molti microfoni, in una parola smorto. Inoltre il riverbero è alle estremità destra e sinistra dei monitor.
- Ipercardioidi coincidenti a 110°
Ha un’accurata localizzazione delle immagini stereofoniche, che sono ben definite e con buona spazialità, gli ipercardioidi tuttavia tendono ad avere un appiattimento delle basse frequenze, che può però essere risolto con una successiva equalizzazione.
- Ipercardioidi coincidenti a 110°
Ha un’accurata localizzazione delle immagini stereofoniche, che sono ben definite e con buona spazialità, gli ipercardioidi tuttavia tendono ad avere un appiattimento delle basse frequenze, che può però essere risolto con una successiva equalizzazione.
- Bidirezionali coincidenti a 90° (tecnica Blumlein o Stereosonic)
Questa tecnica ha immagine stereofonica ampia, definita e accurata, un raffinato senso di profondità e di riverberazione, la quale però diventa eccessiva in ambienti molto riflettenti; con questa tecnica è bene anche stare attenti a non far uscire strumenti dalla zona di ripresa di 90° perché le polarità opposte davanti e dietro dei microfoni produrrebbero cancellazioni di fase che renderebbero difficile e vaga la localizzazione stereo.
Nel prossimo articolo vedremo la tecnica A-B a microfoni distanziati
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