I toni binaurali – cosa sono e come provarli

Stefano VanoniAbleton Live, Creatività, Effetti, Guide, Missaggio

Anteprima - ascolto musica

Questione di battimenti


Premessa
Tempo fa su un sito di nome i.doser iniziavano a circolare musiche particolari che promettevano di avere la capacità di alterare il normale funzionamento delle capacità celebrali, provocando stati di trance in chi le ascoltava; tali musiche utilizzavano proprio i toni binaurali per indurre l’effetto.

Vogliamo essere chiari, pur non essendoci prove tangibili sui danni provocati da un’eccessiva esposizione ai toni binaurali, noi di Produzione Musicale Italia vi informiamo che:

  1. Questo articolo è a titolo puramente informativo, non intendiamo promuovere l’uso dei toni binaurali, semplicemente vogliamo spiegarne in maniera scientifica ed esaustiva il funzionamento.
  2. I toni binaurali possono essere dannosi per le persone affette da epilessia.
  3. Non hanno effetto su tutti e l’effetto può variare da soggetto a soggetto.

I toni binaurali sono dei battimenti che vengono percepiti dal cervello quando due suoni con una frequenza leggermente diversa vengono ascoltati separatamente attraverso degli auricolari o cuffie: senza interazione fisica tra le onde.
I suoni sono vibrazioni dell’aria, e la lunghezza d’onda di queste vibrazioni definisce quanto acuto o grave sia il suono. Per esempio prendiamo come riferimento una semplice sinusoide:

Sinusoide

f= v / λ


La lunghezza d’onda, indicata con “λ” (lambda) è semplicemente la distanza (distanza fisica in metri) tra 2 oscillazioni.
v” è la velocità del suono (in metri al secondo).
f” è la frequenza in Hz (hertz) che definisce quante oscillazioni avvengono al secondo.

All’aumentare della lunghezza d’onda il suono si fa più grave, ma essendo “f” e “λ” grandezze inversamente proporzionali, alla frequenza accade il contrario, dunque con hertz più bassi abbiamo suoni più gravi e con hertz più alti suoni più acuti.

L’orecchio umano può sentire suoni che vanno dai 20Hz a circa 20000 Hz, sotto i 20 Hz abbiamo gli infrasuoni, sopra i 20000 gli ultrasuoni. Il cervello umano invece lavora con frequenze molto basse (sotto i 40 Hz) che includono anche gli infrasuoni, ciò rende complicato ottenere un effetto per ascolto diretto delle frequenze in questione.

Esperimento


Io userò Ableton Live ma qualunque DAW/Sequencer va bene.
Apri 2 tracce midi con il synth più semplice che hai (io mi affiderò al mio amato operator), e setta un suono di semplice sinusoide su entrambi.
Mi raccomando non usare effetti perché altrimenti potrebbe non funzionare, controlla dunque che non ci sia nulla nel mixer.


Ad un synth fai fare una nota continua molto bassa (ad esempio C2, cioè il do della seconda ottava) e all’altro la nota appena sotto (in questo caso B1).
Se fai suonare insieme le due note dovresti notare un effetto alquanto inquietante nel suono, una modulazione costante nel volume che suona “wubwubwubwub”.
Questo fenomeno è detto battimento acustico e si origina quando due oscillazioni con lunghezza d’onda simile ma non uguale suonano all’unisono, la distanza di tempo tra un “wub” e l’altro altro non è che la distanza di tempo tra le creste delle 2 onde (è un trucchetto usato anche per accordare gli strumenti, più il battimento si fa lungo e più due note sono vicine).

Adesso prova a spostare entrambe le note giù di 3 semitoni.
Noterai subito che il misterioso “wubwubwub” è rallentato rispetto a prima, questo perché più due note adiacenti sono gravi, minore è la distanza fra di loro. Mi spiego meglio:
La nota C8 suona a 4186.01 Hz e la nota B7 (un semitono più grave) a 3951.07 Hz, dunque la loro distanza è di 234,94 Hz – vuol dire che quando queste due note vengono suonate insieme producono un battimento acustico da circa 235 “wub” al secondo (è troppo veloce, non lo senti, fidati).
Se ci spostiamo sulle note più gravi C1 suona a 32,7 Hz e B0 a 30,87 Hz: suonate insieme producono un battimento da 1,83 “wub” al secondo (e questo lo sente pure mia nonna).


Ora ti faccio una domanda:

Ma quel mistico “wub” non è forse un’onda? Non è forse una vibrazione?

Ebbene si, è una vibrazione fantasma data dal sovrapporsi delle altre due, e ne rappresenta la differenza, dunque possiamo generare battimenti di qualsiasi lunghezza impostando 2 note di partenza diverse, anche distanti fra loro più di un semitono.

Non ci resta che trovare il modo di far entrare quel wub all’interno del cranio (avendo cura che le 2 note non distino più di 40 Hz in modo che abbiano effetti diretti sulle funzioni celebrali), questo problema è risolvibile attraverso il panning e l’utilizzo delle cuffie: metti una delle due note tutta a destra e l’altra tutta a sinistra, a quel punto ogni auricolare produce una nota diversa e fisicamente non dovrebbe esserci più nessun battimento acustico, ma qui arriva la magia.

Se senti ancora un battimento significa che stai sperimentando un tono binaurale efficace, quel battimento è un’illusione sonora creata dal cervello.
Dato che la psicoacustica è un argomento che non mi compete cito Wikipedia la cui definizione anche se un po’ complicata è senza dubbio esaustiva:

Il cervello dal Ponte di Varolio, sulla via acustica, genera un terzo tono equivalente alla differenza tra le due frequenze e viene percepito dal soggetto in maniera nitida come un battimento acustico. Lo stimolo nell’area del nucleo olivare superiore inizialmente interessa la zona che normalmente sovrintende alla localizzazione tridimensionale del movimento dei suoni; i ritmi acustici rapidamente inducono le risposte motorie in uno stato di stabile sincronizzazione costante sotto e sopra le soglie di percezione cosciente nel tronco encefalico e nellasostanza grigia, regolando la risonanza di retroazione cerebrale sull’onda di sincronia indotta dai toni binaurali su regioni che includono aree primarie sensorimotorie, aree cingolate, aree premotorie bilateraliopercolari, corteccia ventrale prefrontale, e subcorticali, insula anteriore, putamen e talamoWikipedia

E ora?




Resta un’ultima domanda a cui rispondere: che rapporto c’è tra Hz del battimento ed effetto sul cervello? Secondo gli studi ogni attività celebrale si manifesta con molte onde, tra le quali ce n’è una o più di una dominanti, ma ecco una comoda tabella per essere chiari.


FREQUENZA (Hz) NOME DOMINANTI IN
  >40 Onde Gamma Stati di paura, fobia sociale,
risoluzione dei problemi e
attività intense
  13–39 Onda Beta Stati di concentrazione,
pensiero cognitivo, paranoia
  7–13 Onda Alpha Rilassamento, pre-sonno, pre-veglia.
  4-7 Onda Theta Meditazione e stato dormiente
con sogni
<4 Onda Delta Stato dormiente senza sogni

Vari esperimenti hanno potuto constatare che per essere efficace l’induzione dei toni binaurali deve essere fin da subito vicino allo stato dell’ascoltatore, per poi spostarsi molto gradualmente verso le frequenze desiderate: non si avrà alcun effetto ad esempio “somministrando” rilassanti onde theta ad un paziente in stato di paura, così come non è possibile causare paranoie ad un paziente dormiente.

Cenni storici


Il primo a studiare i toni binaurali fu Heinrich Wilhelm nel 1839, uno studioso prussiano di scienze naturali. l fenomeno fu ripreso in seguito da altri studiosi che ne ipotizzarono l’uso a scopi medici.
Vari esperimenti hanno evidenziato l’inefficacia dei toni binaurali su malati di parkinson, sugli afasici (individui che hanno perso la capacità di comprendere il linguaggio) e su individui colpiti da ictus. Esiste una storia non verificata su un esperimento condotto dal governo giapponese sui toni binaurali, alcune versioni della primissima edizione del videogioco per game boy “Pokemon blue/red” avrebbero in determinate sezioni del gioco colonne sonore con toni binaurali in 8 bit.
Esistono in commercio e su internet migliaia di melodie binaurali utilizzabili per combattere l’insonnia, per meditare e per fare sogni lucidi.


Utilizzare i toni binaurali potrebbe essere un bel modo per aggiungere originalità e unicità ai nostri brani, o per rilassarci o sperimentare


Hai mai provato ad ascoltare toni binaurali?

Faccelo sapere nei commenti!


Licenza Creative Commons.

Produttore musicale, fonico e mastering engineer presso White Noise Studios.
Compone dall’età di 11 anni, da sempre coltiva la passione per la musica nei modi più svariati, impara a suonare dapprima il basso, poi la chitarra, poi la batteria, in seguito si appassiona alla musica elettronica e apre uno studio di registrazione nel bresciano con Emanuele Ferrari (Lead guitar Sephirah), Jacopo Zomparelli e Martin Jakubik.