Che cos’è il recording, missaggio e il mastering

Vlady YakovenkoGuide, Mastering, Missaggio, Registrazione

Analisi del workflow


Produrre una traccia è un lavoro articolato che richiede parecchio tempo. Questo lavoro si suddivide in tre fasi principali, vediamole e analizziamole

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Appena ci si addentra nel mondo della produzione musicale ci si rende conto che il lavoro di produzione di una traccia completa si divide principalmente in due fasi: una è il missaggio e l’altra è il mastering. In realtà c’è un’altra fase, che sarebbe la registrazione o recording.  per alcuni potrebbe sembrare ovvio ma non lo è. Spesso produttori novizi che non dispongono di uno studio di registrazione (e lavorano esclusivamente sulla loro DAW virtuale) saltano questa fase per dedicarsi immediatamente al missaggio. In realtà il missaggio stesso non è possibile se non abbiamo fonti/materiale di partenza. Nel momento stesso in cui cominciamo a scrivere un pattern MIDI siamo dentro a questa fase. Lo stesso discorso vale per quando cerchiamo un buon sample adatto allo scopo del momento (batteria, fill, ambience).

Knob-Mastering

A me pare una gran bella console

Recording


Il recording per definizione è la primissima fase dove il materiale audio base viene registrato, raccolto e archiviato per elaborazioni/regolazioni/manipolazioni future. Questa fase è molto ben distinguibile durante la produzione di tracce dove c’è bisogno di molto materiale di natura analogica (cioè musica non puramente elettronica). È una fase molto meno “sentita” in ambito EDM, dove la maggior parte dei suoni è ottenuta per mezzo di strumenti ed effetti virtuali. In genere viene registrata solamente la voce e qualche strumento utilizzando per poi utilizzare sintetizzatori per la parte strumentale e sample per la batteria e gli strumenti ritmici.

Mixing


Dopo aver acquisito il materiale necessario è il momento nella fase del missaggio cioè la miscelazione . Questa è la fase della regolazione e adattamento di suoni e strumenti diversi tra di loro che dovranno essere adattati per fare in modo che siano in armonia tra loro.
In questa fase vengono alterati i volumi dei nostri canali, come il loro contenuto armonico (equalizzazione), la dinamica (compressione) e la spazialità (con aggiunta di riverberi / delay e modifiche a livello stereo). Vengono anche eliminate frequenze “inutili” dalle tracce singole, così come dagli eventuali gruppi. Queste frequenze possono essere considerate poco importanti e quindi scartabili. In questo modo il mix diventa più pulito e con più headroom. Non c’è una regola fissa, sta al produttore capire quando una determinata banda di un certo strumento può essere eliminata.

Di un sub-basso (trattato qui) ci interessano solo le bassissime frequenze. Possiamo quindi tagliare (per sicurezza o perchè il nostro suono ha un contenuto armonico ampio) le frequenze superiori a quelle interessate, con un filtro passa-basso . In questo modo in uscita sicuramente solo frequenze basse e le frequenze alte eventualmente presenti non andranno ad interferire (anche in modo impercettibile) con altri strumenti lasciandogli maggiore spazio.

In pratica durante il missaggio la traccia viene resa più appetibile e piacevole per l’ascoltatore, e viene corretta per sfruttare al massimo l’headroom a disposizione.

 

Lo strumento cardine di questa fase è sicuramente il mixer che permette di appunto miscelare e bilanciare i nostri tracciati sonori. È importante aggiungere che in questa fase vengono aggiunti tutti gli effetti (ed i loro movimenti/automazioni) voluti sugli strumenti.
I mixer (fisici e virutali) offrono 3 funzioni:

  • Missaggio puro: la somma logica tra i segnali delle varie tracce tenendo in considerazione il loro volume e la dinamica
  • Routing: la possibilità di creare percorsi interni tra i canali o verso unità di processamento esterne (spesso effetti hardware, fisici).
  • Processing: i mixer spesso integrano equalizzatori e compressori elementari

Utilizzando questi strumenti viene completata la fase del mixing.
Alla fine del lavoro la traccia è completata a livello logico,strutturale e di forma in modo definitivo.


Attenzione

È importante specificare che teoricamente la parte logico-strutturale fa parte del recording, ma quasi nessuno separa perfettamente queste fasi (a parte quando si ha un approccio progetto-realizzazione), in genere è normale lavorare sul missaggio e il sound design mentre si continua la parte strutturale della traccia.

Mastering


Se hai finito il recording e il missaggio vuol dire che non toccherai quasi più nulla nel progetto a parte un singolo canale, cioè il master.
L’ultima fase è appunto il mastering, cioè l’adattamento e la correzione della traccia per renderla riproducibile dai più diversi diffusori audio mantenendo l’ascolto il più possibile vicino all’ideale di partenza. È come se dovessimo “levigare” le nostre tracce
Le operazioni fatte durante il mastering sono:

  • Livellare i volumi
  • Editare piccoli difetti
  • Ridurre eventuali fruscii di fondo
  • Comprimere e/o espandere la dinamica
  • Regolare l’ampiezza dell’immagine stereofonica
  • Aggiungere ambience
  • Effettuare assolvenze ad inizio brano e/o dissolvenze a fine brano
  • Infine uniformare la dinamica delle tracce e far in modo che sfruttino al massimo la gamma dinamica (headroom) messa a disposizione dal supporto.
  • Applicare eventuale dithering

 

Dopo questa fase le tracce sono alla loro versione definitiva e non verranno più modificate. Ora potranno essere appunto masterizzate su CD oppure caricate online negli appropriati store.



Ora che sai quali sono le varie fasi della realizzazione di una traccia sarai più conscio del tuo workflow e di quello che stai facendo


Altri dubbi?

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Suono la chitarra negli He Comes Later, e produco musica elettronica da diversi anni come Polyterative. Il mio numero preferito è il 13 e trovo bellissimi i gufi. Vado matto per la pizza, come per i videogiochi e tutto quello che riguarda l’high-tech